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Berlusconi muove e in due mosse sbaraglia gli Estremisti
Sinistra e Destra? Non esistono più...

La mancata integrazione culturale tra Democratici di Sinistra ex Comunisti, e Margheritisti di matrice cattolica confluiti (assieme a Democrazia è Libertà, Italia di Mezzo, Movimento Repubblicani Europei, Partito Democratico Meridionale, Progetto Sardegna) nel PD ha dato origine ad un ibrido che a differenza degli ibridi biologici sembra meno energetico dei due componenti originari.

In effetti sono confluite le proprietà mobili e immobili nel PD, ma sembra che sia più profondo l'immobilismo culturale: non emergono soluzioni chiare e progressiste ai problemi degli italiani..

Berlusconi, a differenza, sembra aver cavalcato il dinamismo del "fare" e della azione a risolvere situazioni immanenti scavalcando il Parlamento con un'infinità di Decreti Legge, mortificando la Magistratura, affossando la Costituzione.

Ha imparato dal suo ex collega Bush, (del gruppo delle 3B Bush, Berlusconi e Blear), che osteggiava il comunismo e il socialismo in tutte le sue espressioni, a criticare aspramente la sinistra italiana in tutte le sue manifestazioni. Risultato: Rifondazione Comunista è colata a picco, e la sinistra in generale arranca, sull'orlo dell'oblio.

La seconda mossa è stata ispirata dalla prospettiva idilliaca di formare un grande partito (PDL) dalla fusione di diversi altri: Forza Italia, AN, Democrazia Cristiana per le Autonomie, Nuovo Partito Socialista Italiano, Popolari Liberali, Partito Pensionati, Azione Sociale, Riformatori Liberali, Italiani nel Mondo, Decidere!, Destra Liberale Italiana e Socialisti Riformisti. Berlusconi in questo modo ha accorpato partiti minori annientanto la loro storia e identità.

Così è stato per AN, e Fini ora si trova molto stretto dentro un contenitore che ha un capo decisivista e poche possibilità di manovra.

Possiamo affermare che in due mosse Berlusconi abbia annientato la politica degli estremismi: comunisti e destra nazionale?

Tralascio la descrizione delle caratteristiche dei partiti emergenti (Grillini, Di Pietro...), che oggi formano la cosiddetta nuova tesi sociale ed economica, perchè sono ancora in gestazione e per un altro verso i loro programmi hanno ancora un limitato impatto nel campo economico, sociale, educativo, produttivo etc.
Aspettando un loro exploit nell'arena sociale come nuova alternativa, come lo è stato una volta per Verdi, Radicali etc.

Ma qual'è la caratteristica del rimanente PDL?
Sembra di vedere, tra le buie trame dei processi penali e civili al Leader Maximo, nei suoi supposti collegamenti con la Mafia italiana, nei dubbiosi affari illegali delle sue aziende, alcuni aspetti, oltre ai fatti menzionati:

a. Una capacità decisionale del leader Maximo riconosciuta anche all'estero che supera l'immobilismo della politica parlamentare storica e degli stessi altri leader politici, di frontre ai problemi del paese.

b. Una dialettica forbita e prospettive di benessere sociale, di ricchezza per tutti, che ammaliano milioni di italiani, senza tuttavia dare efficaci nuove soluzioni a problemi vecchi: occupazione, giustizia sociale ed economica, produzione, etc.

c. Una leadership personale e individuale. Questa situazione assomiglia troppo ai governi dell'uomo unico di storica memoria. Ci si può chiedere: e dopo Berlusconi ci sarà nuovamente la frammentazione delle correnti politiche? Potrebbe essere. Dovremmo sviluppare una classe amministrativa che esprima un governo collettivo, non individuale della Res Publica, per evidenti questioni di sicurezza e per il principio che "in tutti si fa tutto".

d. Da tenere presente che negli ultimi due anni è aumentata la disoccupazione a 2 milioni 700 mila unità, e la cassa integrazione non è stata posticipata dal parlamento. Ciò potrebbe causare rivolte sociali.

e. Il nostro sistema produttivo non è organizzato per sopportare un'altra crisi economico-fiannziaria internazionale. Si rischia perciò una nuova Recessione e Depressione Economica di vaste proporzioni e questa volta definitiva, come affermano alcuni osservatori: questa, diceva nel 2007 Ravi Batra, economista della Methodist Dallas University, sarà una crisi causata dall'eccessivo debito...

E in debito vi sono i paesi del circolo PIGS, Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna, ma potrebbe esserci anche l'Italia e di corsa anche gli altri paesi europei se si dovesse innescare l'effetto domino previsto dagli economisti.

Allora la domanda che ci potremmo fare sarebbe la seguente: "Come salvaguardarci da questa depressione economica che potrebbe cadere prima o poi sulle nostre teste?"

P.R. Sarkar è dell'opinione che i paesi che meno dipenderanno dall'estero per la propria sopravvivenza saranno quelli che soffriranno meno. Il che significa che dovranno provvedere alle necessità basilari della propria popolazione garantendo a tutti i prodotti e servizi vitali, fregandosene delle prospettive offerte dalla speculazione finanziaria, di borsa e dei mercati internazionali, rivelatisi grandi specchietti per le allodole...

Stiglitz, ex vicepresidente della Banca Mondiale, disse agli Argentini dopo il crack, che non dovevano ripristinare la fiducia negli investitori, perchè essi aveva provocato il disastro, ma investire nell'economica reale...

I prodotti e servizi di base necessari alla popolazione sono elencati da Sarkar nei seguenti:

> Alimenti: necessità di riorganizzare l'agricoltura per essere autosuffciicienti nella produzione. Organizzazione delle aziende agricole, delle aziende pre-raccolto: produzione di macchine agricole e delle aziende post-raccolto: lavorazione dei prodotti agricoli. Questa riorganizzazione dovrebbe favorire l'approvvigionamento degli alimenti per tutti e l'aumento dell'occupazione nel settore agroalimentare.

> Vestiario: mentre la materia prima nel settore agricolo (terra, acqua, sole...) è presente in Italia in quantità sufficiente per provvedere alle necessità degli italiani, nel settore del vestiario si devono ricercare le materie prime necessarie per rifornire le industrie di tessuti. A seguito della produzione di tessuti, vi saranno una serie di aziende di produzione di vestiario localizzate nelle vicinanze delle aziende di filati e tessuti. Le fibre tessili, cotone e seta (una volta prodotta in Italia), la lana, sono importate. Il lino, canapa possono essere prodotte in Italia. Le fibre artificiali sono presenti. La qualità dei tessuti in Italia è straordinaria, nemmeno le copie cinesi ne sono all'altezza.

> Abitazione: I Materiali da costruzione sono abbondantemente presenti in Italia. Il problema è la necessità impellente di una legislazione per la costruzione di abitazioni a risparmio energetico, acqua, e spazio auto, efficienti. Si producono abitazioni al risparmio con alti profitti per i costruttori, ma bassa efficienza energetica per gli inquilini... Per cui la casa essendo un bene primario dovrebbe essere costruita dalle amministrazioni locali con la regona: "Nè Perdite nè Profitti", per tenere bassi i prezzi.

> Sanità: la sanità in Italia è quasi gratuita ed è diventata un modello, non per gli sprechi, per molti paesi,

> Educazione: Garantire a tutti l'educazione e istruzione a spese minime sembra già essere un fattore di orgoglio in Italia. Ad eccezione per le carenze nell'apprendimento della lingua madre e della matematica, per il quale siamo i penultimi in Europa prima della Grecia.
Un'educazione che accompagni i meritevoli fino ai più alti livelli di apprendimento e di studio.
Oggi nelle scuole elementari mancano i fondi per la carta, i colori, la sorveglianza...

Nonostante tutto la RICERCA in Italia
L'altra importante questione: perchè l'Italiano non crede nella RICERCA?
Facciamo un esempio: Le invenzioni di Guglielmo Marconi, la Radio e il Radar, non sono state comprese e sfruttate appieno dall'allora governo Mussolini ma quasi osteggiate, mentre sono state ben utilizzate dalla Gran Bretagna, dove Marconi è diventato socio della BBC e fondò la MARCONI Ltd, tuttora attiva.
Potrebbe essere che ci sia bisogno di un cambiamento culturale perchè la Ricerca possa funzionare e dare i suoi frutti? Diamoci da fare.

La crisi è iniziata e se non si fa nulla per arginarla, diventerà più profonda.
Con il solito: speriamo che io me la cavo, oltre ad un augurio... cerchiamo di fare qualche cosa subito, perchè anche tutti gli altri se la cavino pure.

2010-05-01 Tarcisio Bonotto

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