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Venti di Protezionismo
I governi al G20 hanno chiesto: No al Protezionismo

Romano Prodi scrive a proposito della tentazione al protezionismo:
"Il sentimento di paura è quello del protezionismo. Non solo il protezionismo sul commercio dei beni, ma anche riguardo alla circolazione dei capitali e alla mobilità della mano d`opera. Ed è una paura giustificata perché gli americani minacciano misure contro le importazioni (una sorta di "buy american"), i francesi sembrano orientarsi verso una politica di aiuti limitata alle imprese nazionali, e gli esempi potrebbero essere moltiplicati.
Quanto al mondo del lavoro, come sta avvenendo in Gran Bretagna, la politica contro gli operai stranieri sta raggiungendo ovunque elevatissimi livelli di popolarità, se perfino un ministro del Governo italiano ha dichiarato che i lavoratori inglesi sono un modello a cui ispirarsi. Se questo processo non viene arrestato da un coordinamento delle politiche di tutti i grande Paesi, non solo la crisi si aggraverà ma ne usciremo fuori solo fra moltissimi anni.
(Romano Prodi - http://www.romanoprodi.it/wordpress/articoli/italia/per-superare-la-crisi-riscopriamo-e-rinnoviamo-il-vecchio-modello-europeo_440.html )

Dopo il crollo del sogno irrazionale di far denaro dal nulla, Borse e Banche chiedono aiuti ai governi. Negli USA le banche hanno ottenuto qualche cosa, in Europa, molte banche specialmente quelle svizzere avendo perso molto non sono riuscite a restituire il denaro a molti correntisti.
E' naturale che vi sia un ritorno al mercato interno sia per la produzione che per la finanza.
La FIAT, dimensionata per un'attività a livello mondiale, con questa crisi potrebbe iniziare un riassetto adeguandosi al mercato interno e facendo proprio lo slogan "Compra italiano". Invece si è accollata la Crysler e si è espansa al mercato americano... per sopravvivere.

Le prime a cedere sul terreno della crisi economica sono le aziende multinazionali. Sono in molte a lasciare l'Italia, La Nokya, la EATON di Massa Carrara (La Eaton licenzia tutti. Il giorno di Natale).
Mobilità per i 345 lavoratori: durerà due mesi e mezzo, finirà proprio il 25 dicembre), a lasciare senza lavoro centinaia di lavartori/trici. Si ritirano in casa propria per non rischiare perdite da capogiro e morire di morte prematura.
Sembra che la storia si ripeta. I grandi dinosauri si sono estinti o si sono trasformati in animali dalla taglia più piccola, compatibile con le nuove condizioni ambientali. Così anche il mercato, e le aziende dopo uno sforzo per internazionalizzarsi, di espandersi in territori sconosciuti, devono far i conti con la crisi in due campi: a casa propria e all'estero.

L'estinzione dei colossi?
Le cause dell'estinzione dei mastodonti bancari, le grosse banche, sarebbero state un'esposizione agli agenti tossici di oltre 120 volte il livello di guardia.
Infatti la somma di tutte le azioni bancarie e aziendali immesse sul mercato superavano di 100-120 volte la somma degli asset delle bancha stessa. In genere una banca è tale perchè raccoglie denaro e lo presta, superando il proprio valore di raccolta finanziaria, assicurato anche da proprietà immobiliri etc., al massimo di 30 volte. Ebbene le azioni carta straccia, i valori tossici, distribuiti in tutto il mondo sembra che abbiano fatto tremare grattacieli, forzieri, fatto perdere i sonni a molti manager, investimenti ai piccoli azionisti, per questa ragione.
Non rimane molta liquidità per restituire i soldi ai correntisti. Non rimangono molti soldi da prestare alle aziende produttrici.

Ecco che se le banche prediligessero il credito ad aziende locali, che possono essere tenute sotto controllo, che possono dare lavoro a personale che poi deposita presso la banca i redditi da lavoro, che poi spende si instaurerebbe il circolo virtuoso della "produzione-lavoro-reddito-risparmio-consumo-produzione".

In questo periodo di crisi vi è un tentativo di ripensamento delle politiche liberiste, sia moderate che estreme e un tentativo di guardare ad altre soluzioni: si tenta di pensare e agire al massimo, nel raggio del proprio territorio, con i GAS (gruppi di acquisto solidale-sociale). Ma questo è protezionismo! si dice.

>>La tentazione protezionista
La tentazione di ritornare al mercato nazionale, che negli anni del vero protezionismo, ha visto gli USA risollevare la propria economia, l'Italia rilanciare la propria, è tanta. Ma farebbe male una simile soluzone oggi? Alle Banche e alle borse certo, ma bene farebbe a tutti i cittadini.

Sembra che la storia recente voglia dirci qualche cosa: se tutti producessero per le necessità locali nessuno andrebbe a produrre in altri paesi, se non beni ad alto investimento di capitale. Non si importerebbero beni e servizi da altri paesi, diminuendo così la disoccupazione locale. Il governo non dovrebbe spendere per la cassa integrazione...

Insomma un sano cosiddetto protezionismo, che possiamo meglio identificare in AUtosufficienza Economica" non sia negativo. Sembra anzitutto "Difesa della propria economia", difesa della sopravvivenza dei propri cittadini.

Sono balle quelle che raccontano che l'apertura dei mercati ci fa spendere meno tutti o diventare tutti più ricchi. E' successo giusto il contrario, ma non la smettiamo di crederci: abbiamo la tendenza a diventare benestanti senza lavorare? Il 10% delle famiglie ricche italiane possiede il 52% del reddito italiano, mentre nel 2001 era il 20% che possedeva il 45% del reddito.

"Autosufficienza" è bello e fa bene alla salute...

2009-12-12 Tarcisio Bonotto

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